Cenni storici

Ultima modifica 4 febbraio 2021

Barasso è un Comune di 1.656 abitanti, situato su tre ripiani del declino del Campo dei Fiori.

Il suo territorio, che è di circa 450 ettari, confina con i Comuni di Comerio, Gavirate (Oltrona al Lago), Casciago (Morosolo), Luvinate e Castello Cabiaglio.

Il Centro è attraversato dalla Strada Statale N° 394 “Del Verbano Orientale” che conduce a Laveno e si trova a 403 Mt. sul livello del mare. Barasso è un vocabolo della lingua gallo - celtica e significa “pascolo sul monte” o “monte del pascolo”: ciò sta ad indicare la sua origine gallo-celtica ed i molti secoli della sua esistenza.

Nei secoli II e III a.C. Barasso, che era compreso nella Gallia Cisalpina o Insubria, entra a far parte della Provincia Romana. Durante la dominazione Longobarda il nome di Barasso comincia ad entrare nei documenti storici e viene citato nel celebre “Diploma” con cui il Re Longobardo Liutprando donava, nel 725 d.C., molte terre, specialmente del Varesotto, ai monaci agostiniani in memoria del fatto che S. Agostino era stato in questi luoghi e precisamente a Casciago (Cassiciacum), ospite del suo amico Verecondo (357). In base ai documenti dell’archivio della Curia Arcivescovile di Milano, si può affermare che a Barasso e nelle frazioni di Molina e Cassini esistevano tre Chiese già prima dell’anno mille.