Modalità d'accesso
Accesso libero.
Indirizzo
Orario per il pubblico
Apertura ufficio al pubblico
- Lunedì dalle ore 8:00 alle ore 10:00 e dalle 16:30 alle 17:30
- Martedì dalle ore 9.00 alle ore 11.00
- Mercoledì dalle ore 8:00 alle ore 10:00 e dalle 17:00 alle 18:00
- Giovedì dalle ore 11:00 alle ore 13:00
- Venerdì dalle ore 11:00 alle ore 13:00
- Sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00
Di seguito l'orario estivo dello sportello comunale per il solo mese di agosto:
- Lunedì dalle ore 8:00 alle ore 10:00
- Martedì dalle ore 9.00 alle ore 11.00
- Mercoledì dalle ore 8:00 alle ore 10:00
- Giovedì dalle ore 11:00 alle ore 13:00
- Venerdì dalle ore 11:00 alle ore 13:00
- Sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00
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Costo: gratuito.
Barasso è un comune italiano di 1.700 abitanti in provincia di Varese. Si colloca tra le pendici del Campo dei Fiori, un massiccio montuoso delle Alpi che si trova nella sezione delle Prealpi Luganesi a Nord della città di Varese e che è tutelato dall’area protetta del Parco Regionale Campo dei Fiori, e le rive del lago di Varese, che rappresenta il decimo lago italiano per estensione ed è conosciuto per la sua inconfondibile forma a “scarpa”.
Il territorio comunale è suddiviso tra il centro storico – dove trovano sede la residenza municipale, la Chiesa patronale dedicata al patrono San Martino, il centro cittadino, il polo per l’educazione infantile 0-6 anni, l’antica residenza appartenente alla famiglia nobiliare Alemagna – la zona nord denominata frazione “Cassini” – dove si collocano, tra le tante abitazioni che godono di una straordinaria vista lago, l’ex colonia elioterapica Marisa Rossi di proprietà comunale oggi conosciuta come “Casa del sole”, il centro sportivo comunale “Magister-Le Parinne”, la residenza sanitaria per anziani “Villa Rovera Molina”, la Chiesetta dedicata a Maria immacolata e la residenza privata della famiglia Necchi-Campiglio “Villa San Martino” – e la zona sud, cioè la frazione “Molina”, a vocazione industriale dove si collocano la stazione ferroviaria, numerose realtà artigianali e aziendali, l’antica Chiesa di Sant’Ambrogio risalente al XI secolo.
Il territorio di Barasso si è caratterizzato per aver ospitato la prima industria di produzione di pipe in Italia: la Fratelli Rossi. La tradizione pipaia è ancora oggi un elemento che contraddistingue Barasso con la presenza di altrettante realtà artigianali e aziendali di primaria importanza nell’export del made in Italy.
Altro elemento peculiare è la connotazione di Barasso quale “paese dell’arte e degli artisti”, avendo ospitato personalità del calibro di Vittorio Tavernari, Herman Metelerkamp e Angelo Bertoglio con i loro atelier ed essendo, ancora oggi, terra fertile per giovani artisti emergente e altrettanti scultori e pittori decisamente avviati. Su impulso del Comune, con cadenza quasi annuale, a partire dal 2007 il territorio comunale è teatro attrattivo e risonante di importanti esposizioni artistiche e culturali ricomprese nel progetto comunale “Barasso in Arte”.
Barasso è un vocabolo della lingua gallo - celtica e significa “pascolo sul monte” o “monte del pascolo”: ciò sta ad indicare la sua origine gallo-celtica ed i molti secoli della sua esistenza.
Nei secoli II e III a.C. Barasso, che era compreso nella Gallia Cisalpina o Insubria, entra a far parte della Provincia Romana. Durante la dominazione Longobarda il nome di Barasso comincia ad entrare nei documenti storici e viene citato nel celebre “Diploma” con cui il Re Longobardo Liutprando donava, nel 725 d.C., molte terre, specialmente del Varesotto, ai monaci agostiniani in memoria del fatto che S. Agostino era stato in questi luoghi e precisamente a Casciago (Cassiciacum), ospite del suo amico Verecondo (357). In base ai documenti dell’archivio della Curia Arcivescovile di Milano, si può affermare che a Barasso e nelle frazioni di Molina e Cassini esistevano tre Chiese già prima dell’anno mille.
Nel 1786, con la suddivisione della Lombardia austriaca in province, Barasso fu assegnata alla provincia di Gallarate, ribattezzata l’anno successivo Provincia di Varese; nel 1791, in seguito ad una modifica territoriale, passò alla provincia di Milano. Con l'emanazione del Decreto Rattazzi del 1859 il comune di Barasso entrò nel circondario di Varese della Provincia di Como.
All’Unità d’Italia il comune contava 693 abitanti.
Nel 1927, durante l’epoca fascista, il comune, insieme al confinante Luvinate, venne aggregato nell’unica municipalità di Comerio, recuperando la propria autonomia nel 1957.
Ultimo aggiornamento: 30 aprile 2025, 11:24